A cura di: Donatella Pizzi,

avvocato, coordinatrice genitoriale, mediatrice familiare anche transfrontaliera.

La sottrazione internazionale di minori è una delle esperienze più dolorose e complesse per un genitore. Quando un figlio viene portato in un altro stato senza il consenso dell’altro genitore, la situazione può sembrare senza via d’uscita. In questi momenti di grande difficoltà è importante sapere che esiste una soluzione, che può contribuire a risolvere il conflitto in modo più sereno e rispettoso per tutti, soprattutto per il bambino: la mediazione familiare transfrontaliera (cross-border).Quando rivolgersi ad un mediatore familiare internazionale?

Quando rivolgersi ad un mediatore familiare internazionale?

La mediazione familiare transfrontaliera (cross border) può essere uno strumento di soluzione dei conflitti anche quando il procedimento giudiziale avanti il Tribunale volto ad ottenere il rientro dei minori è già cominciato ed è in qualsiasi fase (introduttiva, di trattazione, istruzione, predecisoria, esecutiva), poiché mira proteggere i minori portati da uno dei genitori in uno stato diverso da quello di residenza abituale a mantenere la bigenitorialità.

La mediazione familiare può essere promossa più generalmente, nel corso di qualsiasi altro procedimento relativo alla responsabilità genitoriale caratterizzata da uno o più elementi di internazionalità.

Può anche essere iniziata prima di procedimenti legali lunghi e stressanti che spesso creano ulteriori conflitti e difficoltà, non solo per i genitori, ma soprattutto per i figli. La mediazione, al contrario, promuove il dialogo, la comprensione reciproca e, soprattutto, il rispetto degli interessi superiori del minore.

Perché Scegliere la mediazione transfrontaliera?

Quando si tratta di sottrazione internazionale di minori, i genitori spesso si trovano a fronteggiare un contesto giuridico internazionale complicato, che può sembrare insormontabile. La mediazione familiare cross-border offre numerosi vantaggi in queste situazioni delicate:

  1. Approccio centrato sui figli: la mediazione si concentra su ciò che è meglio per i figli, cercando soluzioni che non siano soltanto legali, ma che prendano in considerazione anche il benessere emotivo e psicologico dei minori.
  2. Comunicazione facilitata: la mediazione aiuta i genitori a comunicare in modo più efficace, riducendo il conflitto e favorendo un clima di cooperazione. Questo è fondamentale per il futuro delle relazioni familiari, soprattutto se i genitori devono continuare a interagire per l’educazione e il sostentamento del figlio.
  3. Soluzioni rapide e concrete: a differenza dei procedimenti legali, che possono durare mesi o addirittura anni, con il mediatore familiare la soluzione è generalmente molto più rapida, permettendo ai genitori di risolvere la questione in tempi brevi e con meno stress.
  4. Meno costosa rispetto alle vie legali: La mediazione familiare cross-border è spesso meno costosa rispetto a procedimenti legali tradizionali, permettendo ai genitori di risparmiare tempo e denaro.

Professionisti qualificati che possono aiutare

È importante sottolineare che, per affrontare questi casi in modo efficace, è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati, esperti in mediazione familiare internazionale. Mediatori con esperienza nella gestione di transfrontaliere sono in grado di comprendere le difficoltà culturali, giuridiche e linguistiche che potrebbero sorgere in situazioni di sottrazione internazionale di minori e operare tenendo conto del complesso sistema anche giuridico nell’interesse dei minori.

Questi esperti sono preparati per aiutare le famiglie a superare le difficoltà emotive e pratiche che spesso caratterizzano i conflitti internazionali, accompagnando i genitori verso una soluzione condivisa che tuteli i diritti dei figli e rispetti le esigenze di entrambe le parti.

Perché è importante agire presto

Ogni giorno che passa in una situazione di sottrazione internazionale è un giorno che può aumentare il disagio dei figli e complicare ulteriormente la situazione anche sotto il profilo giudiziario. La mediazione familiare cross-border consente di intervenire tempestivamente, evitando che il conflitto si estenda e creando le condizioni per una soluzione positiva.

Anche se le emozioni possono essere forti e il percorso difficile, i genitori devono sapere che esiste una via alternativa che può risolvere la situazione in modo rispettoso e, soprattutto, mettendo al primo posto il benessere del bambino.

Conclusioni: guardare al futuro

La mediazione familiare cross-border non è solo una soluzione immaginata, poiché prevista anche dalla legge nei casi di sottrazione internazionale di minori, ed è una vera e propria opportunità di riconciliazione e dialogo. Per i genitori coinvolti in un caso di sottrazione internazionale di minori, scegliere questo percorso può rappresentare una via per superare le difficoltà, trovare un accordo pacifico e proteggere il futuro del loro bambino, senza dover affrontare le difficoltà di una causa legale lunga e dolorosa.

Se ti trovi in una situazione simile, rivolgiti a professionisti qualificati che possano offrirti l’aiuto necessario. Esistono esperti di mediazione familiare internazionale anche a Bologna, ma che lavorano on line su tutto il territorio nazionale e con l’estero, capaci di assistervi, supportandovi nel trovare una soluzione che rispettino i vostri diritti e quelli dei vostri figli.

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